“Aggiusto biciclette e anime. A tutti può cadere la catena”

Gennaio 19th, 2016

dal carcere all’officina di riparazione, la storia di Gianfranco Marcelli

Gianfranco Marcelli, per tutti “Ribelli”, ha trasformato la sua esperienza di detenzione in una storia di riscatto e di seconde opportunità. Dopo aver scontato sei anni di carcere, Marcelli ha fondato “Chiusi Fuori”, un’associazione e officina di riparazione biciclette che offre un’alternativa concreta al carcere e al senso di emarginazione che spesso accompagna chi ha avuto un passato difficile.

L’officina, situata in via San Leonardo a Bologna, è molto più di un semplice luogo di lavoro. È un punto di riferimento per il quartiere, un luogo dove le persone si incontrano, chiacchierano e condividono le proprie storie. Ma è soprattutto un simbolo di speranza per chi, come Marcelli, si è sentito “chiuso fuori” dalla società.

“Voglio dare un’altra occasione alle persone che si sentono chiuse fuori dal mondo”, afferma Marcelli, che ha trasformato la sua esperienza in un progetto di reinserimento sociale. “Chiusi Fuori” offre lavoro a ex detenuti e a ragazzi in semilibertà, creando un ambiente di supporto e di crescita personale.

L’officina non si limita a riparare biciclette. “Cambio ruote, i freni di una bici li metto a un’altra, una metafora per dire che sì, le cose e i pezzi si possono cambiare”, spiega Marcelli, sottolineando come anche le persone possano cambiare e trovare una nuova direzione nella vita.

“Chiusi Fuori” è diventata un punto di riferimento per il quartiere, un luogo dove si respira un’aria di solidarietà e di inclusione. “È una sorta di bar”, la definisce Marcelli, dove le persone si fermano a bere un caffè e a conoscere la sua storia. Un modo per abbattere i pregiudizi e per dimostrare che anche chi ha sbagliato può avere una seconda opportunità.

Grazie al lavoro e alla sua nuova attività, Marcelli ha trovato la sua “soddisfazione” e la “libertà” che cercava. “Non ci ricadrò mai più”, dichiara, sottolineando come il lavoro sia uno strumento fondamentale per la riabilitazione e il reinserimento sociale. “Chiusi Fuori” è la dimostrazione che un’alternativa al carcere è possibile, e che anche chi ha avuto un passato difficile può costruire un futuro migliore.

Leggi l’articolo di Repubblica

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