La dignità è il primo passo verso l’integrazione degli individui
Nel contesto carcerario, l’espressione “Chiusi Fuori” è un appellativo ironico rivolto a coloro che escono dal carcere, sia per aver scontato la pena detentiva, sia per aver avuto accesso a misure alternative. Questa espressione, tuttavia, non si riferisce solo alla condizione di libertà fisica, ma anche e soprattutto alla condizione psicologica e sociale di chi si trova a confrontarsi con un mondo esterno che spesso appare cambiato, inaccessibile o estraneo.
“Chiusi Fuori” indica la difficoltà di reinserimento sociale, la mancanza di consuetudini e relazioni sociali che vengono improvvisamente a mancare, e la percezione di un mondo “vecchio” che si ripresenta come impermeabile. Ma “Chiusi Fuori” definisce anche l’atteggiamento di chiusura mentale di coloro che non hanno mai avuto esperienza carceraria e preferiscono ignorare o rimuovere il problema, ritenendo che non li riguardi.
La dignità è il primo passo verso l’integrazione degli individui
Nel contesto carcerario, l’espressione “Chiusi Fuori” è un appellativo ironico rivolto a coloro che escono dal carcere, sia per aver scontato la pena detentiva, sia per aver avuto accesso a misure alternative. Questa espressione, tuttavia, non si riferisce solo alla condizione di libertà fisica, ma anche e soprattutto alla condizione psicologica e sociale di chi si trova a confrontarsi con un mondo esterno che spesso appare cambiato, inaccessibile o estraneo.
La nostra missione
L’Associazione “Chiusi Fuori” nasce dall’incontro di esperienze diverse: detenuti, ex detenuti (o persone in misure alternative) e chi comprende l’importanza della riabilitazione e del reinserimento sociale dopo la detenzione.
Noi di “Chiusi Fuori” vogliamo eliminare le sbarre invisibili che la società continua a creare attorno agli esseri umani che hanno già pagato i loro debiti con la giustizia. Lo facciamo attraverso il perseguimento di questi obiettivi:
La nostra missione
L’Associazione “Chiusi Fuori” nasce dall’incontro di esperienze diverse: detenuti, ex detenuti (o persone in misure alternative) e chi comprende l’importanza della riabilitazione e del reinserimento sociale dopo la detenzione.
Noi di “Chiusi Fuori” vogliamo eliminare le sbarre invisibili che la società continua a creare attorno agli esseri umani che hanno già pagato i loro debiti con la giustizia. Lo facciamo attraverso il perseguimento di questi obiettivi:
IMPEGNO
impegnarsi concretamente per favorire l’integrazione sociale e l’accesso al mondo del lavoro di tutti coloro che sono fuoriusciti dal regime carcerario, in via definitiva o per effetto di misure alternative e dei loro familiari;
EDUCAZIONE
Promuovere una forte iniziativa politica e culturale sul significato della detenzione, il valore rieducativo e il ruolo del lavoro per il reinserimento sociale e la prevenzione della recidiva, con un focus sulle sfide e le opportunità del mondo carcerario contemporaneo.
COSCIENZA
Denunciare le condizioni in cui versano le istituzioni penitenziarie del nostro Paese, attraverso un dibattito pubblico sulle alternative al carcere e sulla necessità di un sistema penale più umano e orientato alla riabilitazione.
Crediamo nelle persone
L’Associazione “Chiusi Fuori” nasce dall’incontro di esperienze diverse: detenuti, ex detenuti (o persone in misure alternative) e chi comprende l’importanza della riabilitazione e del reinserimento sociale dopo la detenzione. Crediamo che le pene alternative al carcere e il supporto nel percorso di riabilitazione siano fondamentali per dare un senso alla pena e prevenire la recidiva.
I progetti nati:
36+ Attività
Abbiamo sostenuto:
350+ Persone

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